HumanX Riconoscimento delle competenze del volontariato, una svolta per formazione e lavoro Laura Biarella 25 October 2025 Il Decreto 31 luglio 2025, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 24 ottobre 2025, definisce i criteri per riconoscere le competenze acquisite tramite il volontariato in ambito scolastico e lavorativo. Il provvedimento valorizza il volontariato quale esperienza formativa e professionale, integrandolo nel sistema nazionale di certificazione delle competenze. Una nuova opportunità per valorizzare le competenze trasversali nei percorsi educativi e professionali, fondamentale per le città innovative e inclusive del futuro. Volontariato come apprendimento non formale Il decreto interministeriale conferma il ruolo fondamentale del volontariato come contesto di apprendimento non formale, che sviluppa competenze sociali, civiche e trasversali. Le smart city, che puntano a integrazione, inclusione e sviluppo sostenibile, possono trarre vantaggio valorizzando queste esperienze nelle politiche educative e del lavoro. Criteri per il riconoscimento delle competenze del volontariato Il decreto stabilisce criteri definiti per l’individuazione e la certificazione delle competenze acquisite. Tra i requisiti principali: almeno 60 ore di attività volontaria nell’arco di 12 mesi; progetti personalizzati con obiettivi di apprendimento specifici certificati; affiancamento del volontario da un tutor dedicato; rilascio di attestati conformi agli standard nazionali di qualificazione. Questo processo consente di riconoscere e rendere spendibili tali competenze sia nel sistema scolastico che nel mondo del lavoro, favorendo la portabilità dei titoli e crediti formativi. Impatto per studenti e lavoratori Per gli studenti, le università possono riconoscere crediti formativi in relazione al volontariato svolto, integrando così percorsi di studio e formazione con esperienze pratiche di cittadinanza attiva e inclusione sociale. Nel mondo del lavoro, il riconoscimento delle competenze del volontariato può valorizzare i profili professionali, facilitare l’inserimento occupazionale e migliorare la partecipazione nelle pubbliche amministrazioni. Questo è centrale nelle smart city, dove il capitale umano e le competenze multidisciplinari sono leve strategiche per fare comunità e innovare. Ruolo degli enti del Terzo settore e monitoraggio Gli enti del Terzo settore, riconosciuti titolari del servizio di individuazione e certificazione, sono chiamati a facilitare il processo con approcci semplificati e standardizzati, anche in collaborazione con i Centri duale nazionali competenti. Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali garantirà il monitoraggio e la valutazione continua di questa operazione, assicurando efficienza e trasparenza.