Istat: Italia al quart’ultimo posto in Europa per digital skills di base

Istat: Italia al quart’ultimo posto in Europa per digital skills di base

Notevole gradiente tra Centro-Nord e Mezzogiorno, ad eccezione della Sardegna che si attesta sul valore medio. Competenze digitali di base più diffuse in Lazio (52,9%), seguito dal Friuli-Venezia Giulia (52,3%) e dalla Provincia Autonoma di Trento (51,7%).

Dati riferiti al 2021

Nel 2021 poco meno della metà delle persone di 16-74 anni residente in Italia aveva competenze digitali almeno di base (45,7%). L’indagine Istat per l’anno 2021 si è svolta nei mesi di marzo-maggio su un campione di circa 25.000 famiglie distribuite in circa 800 comuni italiani di diversa ampiezza demografica.

Confronti con gli altri Stati UE

Il divario tra i differenti Paesi dell’UE è risultato elevato, poiché il nostro occupa le ultime posizioni della graduatoria. I dati dell’indagine armonizzata a livello europeo “sull’utilizzo delle tecnologie della comunicazione e dell’informazione da parte degli individui e delle famiglie” ha consentito di misurare i livelli di digital skill dei cittadini, individuati dal Digital Competence Framework 2.0, il quadro comune europeo di riferimento per le competenze digitali.

Le competenze digitali rientrano nel piano d’azione del pilastro europeo dei diritti sociali e in quello per l’istruzione digitale. L’obiettivo target fissato per il 2030 è pari all’80% di cittadini (utenti di Internet negli ultimi 3 mesi e tra i 16 e i 74 anni) con competenze digitali almeno di base (per tutti i 5 domini individuati dal framework 2.0, ossia “alfabetizzazione all’informazione e ai dati”, “comunicazione e collaborazione”, “creazione di contenuti digitali”, “sicurezza” e “risoluzione dei problemi”). Nel 2021 tale quota a livello europeo è stata pari al 53,9%.

Il divario tra i differenti Paesi europei ha presentato un campo di variazione di 51,4 punti percentuali. In fondo al ranking si colloca la Romania col 27,8%, preceduta da Bulgaria (31,2%), Polonia (42,9%), Italia (45,7%). La Finlandia (79,2%) e l’Olanda (78,9%) già nel 2021 presentano valori quasi allineati all’obiettivo target del 2030. Per raggiungere tale goal l’Italia dovrà far registrare nei prossimi anni un incremento medio annuo di 3,8 punti percentuali.

Si tratterebbe di un incremento piuttosto elevato in un lasso di tempo limitato, che si è finora registrato per l’indicatore sull’uso regolare della rete durante gli anni della pandemia (2020-2021) dove la quota è passata dal 76,4% al 80,1%. Un’accelerazione, questa, che ha consentito all’Italia di ridurre considerevolmente il gap con gli altri paesi europei in riferimento al divario digitale di primo livello.

Il divario regionale

Dall’analisi delle singole regioni italiane è emerso un notevole gradiente tra Centro-nord e Mezzogiorno, con l’eccezione della Sardegna che si attestava sul valore medio. Se alcune regioni come il Lazio (52,9%), il Friuli-Venezia Giulia (52,3%) e la Provincia Autonoma di Trento (51,7%) per raggiungere l’obiettivo target del 2030 dovranno registrare un incremento medio annuo attorno ai 3 punti percentuali, altre – come la Calabria (33,8%), la Sicilia (34%) e la Campania (34,2%) – necessiterebbero di un incremento medio annuo di circa 5 punti percentuali. L’indagine ha evidenziato che le regioni che nel 2021 presentavano i tassi più bassi di persone con competenze digitali almeno di base erano quelle ancora caratterizzate da una quota più contenuta di utenti di internet rispetto al valore medio nazionale.

Gender gap

Le competenze digitali almeno di base sono risultate caratterizzate da un notevole divario di genere a favore degli uomini, che, in Italia si attestava, nel 2021, a 5,1 punti percentuali, mentre risultava più contenuta a livello europeo, dove si sono registrati 3,3 punti percentuali. Al contempo l’indagine ha sottolineato che fino ai 44 anni tale distanza si annullava e in alcuni ipotesi si invertiva di segno, come ad esempio tra i 20 e i 24, dove le ragazze hanno registrato, sempre nel 2021, un vantaggio di 9 punti percentuali sui ragazzi.

Istruzione

L’80,3% delle persone di 25-54 anni con un’istruzione terziaria nel 2021 possedeva competenze digitali almeno di base, valore quasi allineati rispetto a quello medio EU27 (83%), mentre tale quota calava al 25% per quelli con titolo di studio primario, con una distanza di circa 8 punti percentuali rispetto al valore medio EU27.

Domini

Nel 2021 le persone avevano competenze digitali più avanzate per e-skill legati ai domini della “Comunicazione e collaborazione” (75,8%) e dell’“Alfabetizzazione su informazioni e dati” (58,5%) rispetto a quelli legati alla “Risoluzione di problemi” (47%), alla “Creazione di contenuti digitali” (41%) e alla “Sicurezza” (36%, cioè l’area legata alla protezione dei dispositivi e dei dati personali negli ambienti digitali, -7,6 punti rispetto alla media EU27).

Imprese

Le competenze digitali specialistiche interne alle imprese sono risultate appannaggio di quelle con almeno 250 addetti (75,0%) e di quelle del settore ICT (64,1%). Le PMI italiane sono risultate tra le prime in Europa a esternalizzare la gestione delle funzioni ICT (il 57,2% impiega unicamente consulenti esterni).